Le terapie disponibili e le nuove frontiere di cura
I principali protocolli terapeutici contro i vari tipi di patologie neuro-oncologiche.
I tumori del sistema nervoso centrale includono numerose neoplasie che, sebbene rare, possono avere un grande impatto sulla salute.
Alcune sono di natura benigna e altre hanno un riscontro maligno. Oltre alle cure e ai protocolli già disponibili, la ricerca mira a sviluppare trattamenti sempre più efficaci e rispettosi della qualità di vita dei pazienti.
Glioblastomi
Il protocollo standard prevede prima la macroscopica rimozione chirurgica di quanta più massa tumorale possibile. A seguire si somministra chemioterapia con temozolomide concomitantemente a radioterapia focale sul sito di origine del tumore. Quindi si prosegue con chemioterapia temozolomide in adiuvante per circa 6 mesi.
Nuovi approcci includono farmacoterapia target e vaccinazioni anti-tumorali.
Meningiomi
Solitamente vengono rimossi chirurgicamente tramite intervento di microchirurgia, che mira ad asportare completamente la massa tumorale preservando i tessuti cerebrali sani circostanti.
Qualora non fosse possibile intervenire o vi fosse il rischio di recidiva, si ricorre alla radioterapia stereotassica di alta precisione per colpire il bersaglio in modo mirato e con minori effetti collaterali.
Medulloblastomi
Date le alte percentuali di micrometastasi, si ricorre a chemioterapia prima della chirurgia per ridurre le dimensioni del tumore e consentirne una migliore asportazione.
Quindi intervento neurochirurgico e radioterapia craniospinale per colpire cellule residue. Altri cicli di chemio completano il trattamento.
Ependimomi
La chirurgia mirata a rimuovere completamente il tumore è fondamentale.
Se vi è un residuo di massa tumorale, viene solitamente effettuata radioterapia per colpire eventuali cellule rimaste.
Solo in caso di recidiva o forme particolarmente aggressive può rendersi necessaria una chemioterapia.
Craniofaringiomi
Il trattamento ideale è quello multidisciplinare, che prevede un approccio chirurgico di rimozione radicale dell’intera massa tumorale seguito da radioterapia e/o chemioterapia adiuvante, per eliminare ogni possibile cellula residua.
Linfomi
Nei casi più aggressivi si ricorre alla chemioterapia sistemica, ovvero chemioterapici somministrati per via endovenosa, associata a radioterapia mirata sul sistema nervoso centrale.
Metastasi cerebrali
Le metastasi cerebrali sono il risultato della diffusione di un tumore originato altrove nel corpo, tipicamente nei polmoni, seno o melanoma, che si diffonde al cervello attraverso il flusso sanguigno.
Possono essere trattate con neurochirurgia per rimuovere le lesioni singole, radioterapia stereotassica per frammenti multipli o disseminati, chemioterapia sistemica per i tumori sensibili ai chemioterapici. L’obiettivo è rallentare la progressione e controllare i sintomi per migliorare la qualità di vita.
E’ comunque utile ricordare che gli approcci sono sempre personalizzati in base alle caratteristiche del paziente e della neoplasia. E che un team multidisciplinare di esperti garantisce le migliori cure possibili.

Nuove frontiere terapeutiche
Oltre ai protocolli standard di trattamento multimodale, la ricerca neuro-oncologica sta esplorando nuove promettenti strategie terapeutiche da integrare alle cure convenzionali.
L’immunoterapia mira a stimolare le difese immunitarie contro le cellule tumorali, mediante l’utilizzo di checkpoint inibitori, anticorpi monoclonali, CAR-T cells e vaccini antitumorali personalizzati.
Anche la terapia target su bersagli molecolari, come mutazioni genetiche specifiche, sta dando risultati incoraggianti grazie a molecole in grado di bloccare vie di crescita e proliferazione del tumore.
L’hadronterapia sfrutta fasci di protoni e ioni carbonio per una radiazione estremamente selettiva sul bersaglio, riducendo i danni ai tessuti sani circostanti.
Nuove tecniche radioterapiche come stereotassia extracranica e radiochirurgia consentono di incrementare le dosi di radiazioni in modo ultrafocalizzato con precisione millimetrica.
Si studiano inoltre terapie con ultrasuoni focalizzati ad alta intensità, laser ad eccimeri, neurochirurgia robotica e farmaci anti-angiogenici per privare i tumori dell’apporto sanguigno.
Se confermate da studi clinici su ampia scala, queste strategie promettono di rivoluzionare la cura delle neoplasie cerebrali migliorandone l’efficacia e la tollerabilità.